CAPOLAVORO D’AMORE
Ruggero Cappuccio
Palermo è un’isterica, ama solo la sua sofferenza, e quando riesce a goderne trasforma il dolore in arte. Sono questi i pensieri che accompagnano Manfredi sul traghetto che lo riporta in Sicilia. Quarantatré anni ben portati, il gusto raffinato dell’antiquario e lo sguardo inafferrabile, Manfredi è tormentato e insieme nostalgico proprio come la sua città, che rincontra dopo diversi anni di lontananza. Rientra a Palermo su richiesta dell’anziano e amato zio Rolando, che con la scusa di un caffè, giorno dopo giorno, lo coinvolge nei suoi ricordi. Una vita appassionata che si intreccia alle ricerche della Natività di Caravaggio, rubata dall’Oratorio di San Lorenzo nel 1969. Tra un capitolo e l’altro del giallo che si dispiega attorno al furto del quadro, mai più rinvenuto, Manfredi deve affrontare anche i propri personali fantasmi, che ha lasciato accovacciati tra i vicoli della bellissima e spietata città. Uno fra tutti, l’amata Flavia che lo abbandonò all’improvviso, inducendolo a prendere la decisione di lasciare l’isola. Mentre la relazione con lo zio Rolando si fa via via più profonda e carica di presagi, gli incontri fortuiti con una bambina di strada, che indossa sempre un vestito giallo, fanno deragliare Manfredi verso un’inesplorata immagine di sé. La voce di Ruggero Cappuccio si insinua tra le pagine a suggerire pause e cadenze di una sicilianità antica e preziosa, ci invita a passeggiare nella città decadente che accoglie le insonnie notturne, il sapore degli amori finiti e canta la perdita umana, ma anche la vita che si rinnova e torna a chiamarci.
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LA PRIMA LUCE DI NERUDA
Ruggero Cappuccio
Napoli, 1952. Pablo Neruda è svegliato da un insistente bussare alla porta. Al poeta viene notificato un decreto di espulsione dall’Italia firmato dal ministro Scelba. Sarà accompagnato da due agenti a Roma per essere estradato in Svizzera. Nella stazione della capitale, il poeta è atteso da una folla nella quale si riconoscono i volti di Alberto Moravia, Elsa Morante, Renato Guttuso e Carlo Levi. In mezzo a quella folla una donna, Matilde Urrutia, osserva e attende che si liberi anche il suo amore per Pablo. Dopo il clamore del mondo che lo celebra e vuole che viva la sua voce, la scena si sposta a Capri nella villa di Edwin Cerio, dove i due amanti danno profondità e splendore a una passione segreta e sconvolgente. Vent’anni dopo, a Isla Negra, in Cile, durante il golpe di Pinochet, altri militari busseranno alla porta di Neruda e Matilde. Due stagioni della vita di Pablo Neruda: la stagione dell’amore, delle speranze, di un mondo che si trasforma, e la stagione del buio, della violenza, della morte. Due stagioni raccontate in prima persona dalla voce del poeta e dalla voce di Matilde, due esistenze che raccontano la forza della vita e la grandezza dello stare al mondo. Ruggero Cappuccio si insinua nella fisicità e nel mistero dei suoi personaggi, in un volo incrociato di voci per raccontare la storia di uno dei più popolari poeti del mondo, fra la leggenda dell’amore e la crudezza della Storia.
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PAOLO BORDSELLINO ESSENDO STATO
Ruggero Cappuccio
L’ultimo secondo di vita di Paolo Borsellino. In questo infuocato residuo di tempo, il magistrato dubita di essere ancora vivo e suppone di essere già morto. Rivive così la sua esistenza dall’angolazione del trapasso raggiungendo una lancinante lucidità: l’amore per la sua terra, per la moglie, la madre, i figli, insieme alla lotta contro la mafia e lo Stato deviato sono sottoposti a un luminoso processo interiore che libera parole di straordinaria energia umana e civile.
“Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell’amare quello che non ci piace, per poterlo cambiare” – Paolo Borsellino
In Paolo Borsellino Essendo Stato, Ruggero Cappuccio si concentra sull’ultimo secondo di vita del magistrato palermitano. In questo infuocato residuo di tempo, Borsellino dubita di essere ancora vivo e suppone di essere già morto. Rivive così la sua esistenza dall’angolazione del trapasso raggiungendo una lancinante lucidità: l’amore per la sua terra, per la moglie, la madre, i figli, insieme alla lotta contro la mafia e lo Stato deviato sono sottoposti a un luminoso processo interiore che libera parole di straordinaria energia umana e civile. La nascita del testo fu accompagnata dall’entusiasmo di Agnese Borsellino, che nel 2004 dichiarò pubblicamente come nelle parole di Cappuccio si concretizzasse la resurrezione spirituale di suo marito. Essendo Stato diventa così una messinscena che da quindici anni attraversa i più prestigiosi teatri italiani. La scrittura di Cappuccio viene richiesta da gruppi di magistrati di Milano, Trieste, Salerno e recitata in numerose letture pubbliche. Nel 2016 Essendo Stato è andato in onda su Rai Uno e Rai Storia in forma di docu-film per l’interpretazione e la regia dello stesso Cappuccio. Il testo è arricchito dalla deposizione che Borsellino fornì dinanzi al Consiglio superiore della magistratura il 31 luglio 1988. In quell’occasione il giudice era stato convocato con la minaccia di provvedimenti disciplinari per le dichiarazioni pubbliche da lui rilasciate in relazione all’inefficacia dell’azione di contrasto che lo Stato avrebbe dovuto svolgere contro la mafia. Secretata per ventiquattro anni, l’autorizzazione a rendere pubblica l’audizione viene finalmente concessa su richiesta di Cappuccio: gli italiani potranno così leggere le parole che Borsellino pronunciò in un’atmosfera tesissima, parlando per quattro ore della solitudine del suo lavoro, dell’immobilismo e dell’ostruzionismo che lo accerchiarono. Con i disegni di Mimmo Paladino e le fotografie di Lia Pasqualino.
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LA NOTTE DEI DUE SILENZI
Ruggero Cappuccio
Regno delle due Sicilie, 1858. Alessandro, principe di Altomare, vive in isolamento, rinchiuso in un impenetrabile silenzio da quando l’amatissima moglie Chiara è morta a causa del vaiolo contratto subito dopo le nozze. Il giovane Eugenio, incapace di rassegnarsi all’idea che il fratello possa essere impazzito per il dolore, si rivolge al dottor Descuret, luminare francese che si occupa di studi sulla psiche umana. Interessato dal caso, il dottore decide di intraprendere il viaggio verso la dimora di famiglia degli Altomare, sulla Costiera amalfitana. Ma il dolore di Alessandro e il tentativo di diagnosi di Descuret vengono presto sviati dall’apparizione di una donna in cui alcuni sembrano rivedere la defunta Chiara. Chi sia veramente è tuttavia impossibile stabilirlo con certezza. Voci e punti di vista si intrecciano e la linea che separa fatto e sogno si fa via via più incerta, trasformando il romanzo in un’indagine sui fantasmi della mente e sull’impossibilità di distinguere realtà e allucinazione. La mescolanza di piani, l’attenzione a dettagli minuti ma rivelatori, la lingua preziosa e ricercata fanno di questo libro una sontuosa e raffinata partitura di parole e silenzi sapientemente orchestrati.
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LE ULTIME SETTE PAROLE DI CARAVAGGIO
Ruggero Cappuccio
Luglio 1610. Caravaggio appare su una spiaggia desolata accompagnato dal servo Tropea, una spalla comica che trasforma ogni dialogo in uno scambio alla Don Chisciotte e Sancho Panza. La sete di vendetta dei suoi nemici si incarna nelle «femminote», un gruppo di zingare provenienti da tutto il Sud Italia, prezzolate per avvelenare il pittore. Caravaggio deve morire perché con la sua pittura e la sua condotta «sputò in faccia alla Chiesa e ai signori». La commedia si volge in tragedia e in un dialogo disperato con se stesso l’artista morente dipinge il suo testamento.
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LE MIE RIME
di Antonio Di Martino
Nei componimenti che articolano Le Mie Rime, Di Martino dà vita ad una intelaiatura di versi in cui si avverte tutta la finezza musicale della poesia ottocentesca e novecentesca dei grandi autori italiani. I suoi versi appaiono preziosi per la sfera del privato e la sfera del pubblico, offrendosi come autentico paradigma di quel dialogo con sé stesso , disilluso e caustico, che ogni uomo dovrebbe intraprendere nella piena maturità dei suoi anni.
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FUOCO SU NAPOLI
romanzo scritto da Ruggero Cappuccio
Napoli non sarà più la stessa. I Campi Flegrei stanno per esplodere e la città sarà presto invasa dall’acqua e dal fuoco. Nessuno ne è al corrente, tranne Diego Ventre – avvocato, affascinante e raffinato affabulatore, amico di politici potenti e di boss della camorra. Trenta giorni non sono molti, ma a Ventre sono sufficienti per progettare l’affare del secolo: vendere e comprare immobili strategici. Una volta superata l’emergenza, i profitti saranno eccezionali. Napoli sarà un’altra città, sarà la Las Vegas del Mediterraneo. Diego Ventre si muove con agilità, convince imprenditori, camorristi e affaristi, ridisegna il piano regolatore e determina il futuro di Napoli. Ricatta, ammalia, seduce, e trova il tempo per corteggiare la bellissima Luce.
Per la città e i suoi abitanti è arrivato il momento di risorgere. O di scomparire per sempre.
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UN’ INFANZIA DI CIELO
Fotografie di
Giampiero Volpe e Renzo Vassalluzzo
Un’ infanzia di cielo, racconta, con la modalità del reportage, il “Volo dell’ Angelo”, antico e suggestivo rituale religioso, comune a vari paesi del Cilento antico, fotografato nel corso di quattro anni, dal 2002 al 2005.
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LE INSONDABILI MEMORIE
film breve scritto e diretto da Nadia Baldi.
Con Roberto Herlitzka, Francesca Caratozzolo, Stefano Scognamiglio.
La storia è ambientata in Italia in uno ospedale psichiatrico a cavallo tra gli anni ’40 e ’60. Il Dott. Herl si invaghisce di Ofelia Conti, moglie di un suo collega psichiatra, la quale, a sua volta, si innamora di Alessandro Blasi, un malato di mente. La donna perderà completamente la ragione diventando ella stessa una paziente del Dott. Herl.
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LIGHEA o I SILENZI DELLA MEMORIA
film per il teatro tratto dal racconto di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, scritto e diretto da Ruggero Cappuccio.
Con Roberto Herlitzka e Claudio Di Palma.
Coro Nadia Baldi, Francesca Cassio, Francesca Gamba, Paola Greco, Katia Pietrobelli, Nicoletta Robello
La storia dell’incontro tra un anziano grecista e un suo giovane interlocutore ispira una tessitura compositiva in cui le parole suonano in sensi e i sensi parlano in suoni.
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SHAKESPEA RE DI NAPOLI
“Premio Opera Imaie 2007”
film per il teatro scritto e diretto da Ruggero Cappuccio.
Il teatro. Le sabbie. Il Seicento. La peste. Un quadro. Un baule. L’inchiostro sbiadito sulla carta riarsa dal sale marino. Una nave affondata. Un anello perduto. Desiderio e Zoroastro: due amici sorpresi nell’abbraccio di un addio e di un ritorno. L’Inghilterra. Il genio. La bellezza.
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SHAKESPEA RE DI NAPOLI
testo teatrale scritto da Ruggero Cappuccio.
Contributi di Roberto De Simone
Il teatro elisabettiano a confronto con le forme espressive della Napoli barocca.
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EDIPO A COLONIO
testo teatrale scritto da Ruggero Cappuccio.
In un indistinto luogo della memoria popolato da figure misteriose sfuggite da un altrove terribile e disumano giunge Edipo, stremato, su una vecchia sedia a rotelle spinta da Antigone. Arriva in uno spazio rituale votato alla sofferenza e alla purificazione. E qui il vecchio cieco scopre che solo attraverso il dialogo con il buio del dolore è possibile un’intuizione della vita.
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